Come è noto, il prestito con cessione dl quinto di stipendio o pensione è molto gradito dai consumatori italiani, che nel corso degli ultimi anni hanno fatto letteralmente a gara per richiederne uno. Chi intenda saperne di più su questa soluzione può provare a reperire informazioni online, grazie ai tanti siti che affrontano la tematica nell’ottica di un vero e proprio servizio al consumatore. Va però sottolineato come questa formula presenti notevoli criticità, del resto messe in evidenza da una serie di disposizioni varate dalla Banca d’Italia nel corso del 2018 proprio al fine di evitare pericolose distorsioni.
L’allarme di Bankitalia
La delibera in questione è quella firmata dal Governatore della Banca d’Italia Vincenzo Visco nel marzo dell’anno passato, in cui si metteva in evidenza come l’attività di controllo messa in campo e il confronto con l’aprile 2016 avessero reso del tutto chiaro il permanere di “criticità nel settore e nei comportamenti verso i clienti” tali da andare ad incidere “su livello e struttura di costi” del prodotto. In particolare l’organismo di controllo sul sistema bancario aveva all’epoca provveduto a censurare i comportamenti opportunistici degli operatori, i quali sono soliti spingere i clienti a rinnovare i prestiti senza che sussistano reali esigenze finanziarie da parte loro.
Va anche ricordato come la dimostrazione più evidente del fatto che lo strumento venga utilizzato in maniera impropria da parte degli operatori è dimostrata dalla mole di contenziosi che vengono rivolti all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), ovvero l’organismo predisposto proprio da Bankitalia per la risoluzione di casi in cui gli utenti si ritengano danneggiati. I ricorsi all’ABF relativi alla cessione del quinto sono infatti arrivati a quota 22mila nel corso del 2017, il 40% in più in un anno e, soprattutto, il 70% del totale. Secondo Bankitalia si tratterebbe di un livello sin troppo elevato, anche in considerazione del fatto che esorbita largamente dalla “natura economica del fenomeno”. Resta solo da verificare se le distorsioni denunciate siano nel frattempo state risolte o se invece il sistema bancario abbia nel frattempo continuato a prodursi in condotte spesso opache e tali da andare contro gli interessi della clientela.